Michele Rigone è membro PGA Italia, uno dei 13 maestri di Italian Golf Academy e maestro titolare del Golf Club Lecco.
“Al rientro da questa emergenza ci troveremo di fronte una situazione tutta nuova, e tutto sarà diverso”. Con lui parliamo del panorama golfistico italiano, delle difficoltà che hanno dovuto vivere i circoli italiani e tutti i loro professionisti proprio nella porzione di stagione in cui di solito c’è maggior attività soprattutto in termini di gare ed eventi.
“Le gare sono una delle maggiori fonti d’introito per le strutture che contano su queste per poter raggiungere la soglia del break even, questa emergenza è arrivato proprio nel momento clou dell’anno”.
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Tra i grossi spauracchi del momento di serrata generale, anche l’impossibilità di effettuare manutenzione ai campi. “Per fortuna, nonostante diversi problemi, quasi tutti sono riusciti a fare manutenzione altrimenti sarebbe stato un danno economico gravissimo”.
Resta il fatto che la situazione che si verrà a creare subito dopo lo stop sarà inedita e piena di insidie. “Noi maestri siamo certamente preoccupati ma abbiamo anche tanta voglia di tornare in campo“.
Anche perché il loro compito sarà ancora più decisivo: “Molti praticanti dopo un periodo così lungo di inattività avranno grosse difficoltà dal punto di vista tecnico”. Senza dimenticare l’occasione che si prospetta per l’intero mondo del golf viste le caratteristiche intrinseche di sport sicuro e rispettoso per sua natura delle distanze interpersonali, per di più alla vigilia della Ryder Cup “italiana” in programma per il 2022.
La sfida, oggi più che mai, per il mondo dello sport si gioca anche sul campo della comunicazione: chi riuscirà a far passare meglio e più velocemente il messaggio che la propria disciplina è sicura più avrà possibilità di riprendere e di crescere in fretta.