credit photo: BD Hypno Plus (https://www.briandcruzhypnoplus.com/)
Ready, play! Ecco la prima di una serie di interviste video che troverete sul nostro blog. Oggi parliamo con la mental coach Sara Bordo di sfera mentale nello sport. Sara è una mental coach che opera principalmente ma non soltanto nell’ambito del tennis e del golf.
Laureata in Psicologia per il Benessere, Empowerment, Riabilitazione e Tecnologia Positiva all’università Cattolica di Milano, ha un master in Psicologia dello Sport e collabora con molti enti e società, tra cui Federazione Italiana Tennis e CONI.
Sara lavora con diversi atleti di tutte le età, dai professionisti ai più piccoli perché “la sfera mentale va allenata come qualsiasi altra capacità”, spiega. Molto attenta alla tecnologia, ha sviluppato una app che si chiama PerformUp Tennis che utilizza come base per molte delle sue attività e che può servire anche agli appassionati di sport a cominciare un percorso autonomo per migliorare “la testa”.
Di che cosa si occupa un mental coach? Che cosa bisogna fare in questo periodo di emergenza legata al Coronavirus? Quanto spazio deve occupare l’allenamento della parte mentale? Quali sono le principali tecniche da utilizzare? Che cos’è la visualizzazione? Di questo e di moto altro abbiamo parlato in mezz’ora con Sara Bordo.
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Dal sito ufficiale della dottoressa Sara Bordo vediamo che cos’è il mental coaching?
Si tratta di metodologie utili in tutte le attività che aiutano a fronteggiare le situazioni stressanti e difficili. Ma anche a raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Può essere utile a singoli atleti, squadre, società sportive, tecnici, allenatori e famiglie.
Vengono utilizzate tecniche e strumenti in grado di:
- Espandere i propri limiti personali
- Sviluppare piani di azione concreti
- Raggiungere i propri obiettivi
- Superare le proprie difficoltà
- Aumentare e rafforzare l’autostima
- Raggiungere esperienze soddisfacenti
- Migliorare la concentrazione
- Gestire le proprie emozioni e lo stress
- Favorire la comunicazione e la coesione interna del gruppo
- Ridurre i tempi di recupero fisico e mentale dell’infortunio
- Aprire gli orizzonti per vedere le situazioni da diverse prospettive