Come funziona Google EAT, l’algoritmo del più grande motore di ricerca per la valutazione dei contenuti online…
Content is the king. Quante volte abbiamo lento o sentito pronunciare questa frase… Perché da anni ci sentiamo ripetere che quello che conta davvero, per avere successo online, sono i contenuti.
Bene, “content is the king” è lo slogan perfetto per chi fa (o vuole fare) content marketing. Ma tutti noi, nel momento in cui scriviamo qualcosa per il web, lo facciamo seguendo regole Seo al fine di ottimizzare questo contenuto per il suo posizionamento sui motori di ricerca. Uno su tutti: Google.
Ecco perché conoscere Google EAT, l’algoritmo di Big G per la valutazione dei contenuti online è fondamentale.
EAT non è altro che l’acronimo di Expertise, Authoritativeness Trustworthiness. Ovvero, Esperienza, Autorevolezza e Affidabilità. Nessun segreto, dunque. Ma dietro questo semplice acronimo si “cela” il sistema di Google per valutare i contenuti di qualità online. Praticamente il tesoro più prezioso per chi fa marketing e comunicazione online.
Google ha ideato e sviluppato questo sistema ormai da qualche anno per offrire un’esperienza di ricerca all’altezza delle aspettative dei suoi utenti e per scoraggiare le pratiche di copia e incolla e le tecniche di Black Hat Seo.
Piccolo inciso: il black hat seo è l’utilizzo di tecniche scorrette per cercare di scalare le pagine della Serp per una o più keywords. Un esempio? Qualche anno fa c’era perfino chi scriveva la parola chiave con lo stesso colore del fondo del layout (tipo carattere bianco su fondo bianco) per cercare di migliorare il posizionamento senza pubblicare alcun contenuto di valore.
… Ah, non fatelo, perché ormai Google EAT si “divora” mezzucci come questo e non si limita a ignorarli ma, siccome è permaloso penalizza anche la pagina.
Come funziona Google EAT
Possiamo chiederci come funziona Google EAT o, più semplicemente, come fare a produrre contenuti che lo soddisfino e che quindi vengano premiati lato Seo.
Ecco allora alcuni consigli utili per realizzare contenuti validi per EAT:
- Crea un sito che tratti un argomento specifico (che sia immediatamente riconoscibile).
- Realizza sempre contenuti per soddisfare le esigenze degli utenti.
- Pubblica i tuoi contenuti in modo frequente e regolare.
- Pubblica solo contenuti originali.
- Cerca di creare engagement intorno ai tuoi cintenuti coinvolgendo il tuo pubblico con domande, commenti e condivisioni sui social.
- Controlla che i contenuti rispettino le regole Seo (i tools per farlo, gratuiti o a pagamento sono tanti, da Yoast Seo in poi…).
- Utilizza protocolli di sicurezza crittografati (il classico https) ed essere compliant con le regole del GDPR.
Ecco alcuni consigli utili per essere EAT:
Piccola riflessione finale. Quante volte scriviamo sul web per chi ci legge? Quante volte lo facciamo davvero, tralasciando magari di ripetere la keyword principale nel primo paragrafo del testo e puntando piuttosto su un attacco ad effetto che “incolli” il lettore alla nostra pagina?
Lo facciamo sempre meno. Perché, sempre più spesso ci sentiamo intrappolati nelle dinamiche Seo e talvolta sacrifichiamo “sull’altare del posizionamento organico” anche la nostra creatività.
Creare un contenuto Seo oriented non significa rimanere chiusi in una manciata di parametri e compiacerci di fronte alle faccine sorridenti di Yoast. Lo sappiamo tutti, certo, solo che a volte ce lo dimentichiamo e ci facciamo bastare l’ok di qualche tool piuttosto che quello di chi ci legge…
P.S. La tentazione di intitolare questo articolo: “Google EAT, come creare un contenuto da prima pagina” c’è stata anche per chi vi scrive 😉