Non c’è azienda, associazione o società sportiva che non voglia vedere il proprio sito corporate nella prima pagina del principale motore di ricerca. Tutti ci provano ma solo pochissimi ci riescono. Ecco alcuni consigli utili per migliorare il posizionamento su Google del tuo sito…
Il posizionamento su Google è l’obiettivo primario di qualsiasi azienda, associazione o società sportiva che abbia un sito web. Una volta si diceva che se nessun media raccontava un evento, questo non era mai esistito. Oggi possiamo invece affermare che quello che non è nelle primissime pagine del principale motore di ricerca mondiale è come se non esistesse.
Sono tanti i fattori che determinano il posizionamento di un sito web su Google. E l’algoritmo di Big G, ogni anno, ci riserva novità e sorprese. Spesso, fattori che sembravano determinanti per far volare il nostro sito nella Serp di Google diventano improvvisamente marginali.
Non è sempre facile stare dietro a un mondo in continua evoluzione. Anche perché, ti svelo un segreto, nessuno sa esattamente cosa premia l’algoritmo di Google fino a quando i fattori di posizionamento non cambiano…
Certo, il discorso potrebbe essere molto più ampio perché l’ottimizzazione lato Seo di una pagina è una materia più lunga e complessa e che riguarda sia i contenuti editoriali che aspetti più tecnici legati alla programmazione.
Il web è pieno zeppo di articoli, post e guide che spiegano come migliorare il posizionamento del proprio sito su Google. Ognuno valido a modo suo. Qualcuno obsoleto, altri più recenti. Ma ci sono dei consigli utili che siano più o meno sempre validi per migliorare?
Beh, probabilmente sì. Proviamo allora a esaminare alcuni consigli utili (sempre validi) per migliorare il posizionamento del proprio sito web su Google:
- Punta sui contenuti. Content is the king. Ed è vero, sono i contenuti a fare la differenza sui motori di ricerca. Un contenuto di qualità viene premiato molto più che uno imbottito di keywords che rendono la lettura poco agevole. Di recente, infatti, la rilevanza dei contenuti, ovvero l’aspetto che misura quanto sia rilevante un contenuto rispetto alla query di ricerca ha assunto un ruolo sempre più importante nel determinare il ranking di una pagina. A proposito, i contenuti duplicati vengono penalizzati, perciò se ti viene voglia di copiare un bel testo che hai letto in rete… lascia perdere!
- Lungo, sì, ma… Da qualche mese a questa parte circola sempre più insistentemente la voce secondo cui i contenuti superiori a 1000 parole vengano premiati come rilevanti e quindi incidano nel migliorare il posizionamento su Google. Da un lato, questo è senz’altro vero, ma “allungare il brodo” a tutti i costi potrebbe rivelarsi un boomerang. Un contenuto di 1000 parole, anche visivamente, può scoraggiare chi non è fortemente interessato all’argomento e magari contribuire ad aumentare la frequenza di rimbalzo (bounce rate) ovvero l’abbandono prematuro del tuo sito da parte degli utenti dopo pochi secondi…
- Solo responsive. Se hai ancora un vecchio sito statico, le possibilità che questo scali la Serp di Google sono ridotte a un lumicino. E anche se lo imbottissi di contenuti di qualità, potrebbe non essere sufficiente. Ormai sempre più utenti navigano da smartphone e tablet ed è da almeno un paio d’anni che il motore di ricerca premia solo ed esclusivamente i siti mobile friendly, vale a dire perfettamente visualizzabili e navigabili da smartphone e tablet. Se non hai ancora aggiornato il tuo layout fallo subito!
Evidentemente ci sono un’inifinità di aspetti che contribuiscono a migliorare il posizionamento su Google di un sito web, ma questi tre sono senz’altro validi per ottenere un miglioramento immediato.
Quello che però è importante sottolineare è che curare un sito web di un’azienda o di un’associazione sportiva è un lavoro. Un lavoro quotidiano da effettuare con cura e attenzione. Affidarlo a professionisti del web e della comunicazione è senz’altro la scelta ideale. Chi invece continuerà a considerare la cura di un sito come un’attività marginale non potrà, mai e poi mai, ambire alla fatidica prima pagina di Google…